Come si vede dal power point allegato, gli effetti della globalizzazione stanno rivoluzionando i trasporti e la logistica a livello globale con l’entrata in esercizio delle nuove navi portacontainers da 22.000 TEUs (in oggi la capacità massima era di 14.000 TEUs, con alcune punte di 18.000 TEUs) che rivoluzionerà il mondo dei trasporti marittimi.
I porti tradizionali andranno incontro a grandi trasformazioni, pena la loro esclusione dalle rotte marittime mondiali.
Il salto di scala dalle attuali navi portacontainers a quelle nuove consente risparmi del 10% nel trasporto marittimo.

 

Il CISVAM è lieto di presentare la proposta della nuova rotta Far East – Penisola Arabica – Europa – Nord America studiata dall’Associato Port&Territory Srl di Genova,
che riduce i tempi di percorso rispetto alle attuali rotte, che sono:
Far East – Rotterdam, del 40%;
Far East – Nord America (via Transatlantica), del 30%;
Far East – Rotterdam, (via Transpacifica), del 17%,

tutti valori superiori di gran lunga al risparmio del 10% ottenuto con la rivoluzione apportata dalle nuove Super Porta Containers da 22.000 TEUs.

Questa nuova rotta, che ripropone il già collaudato “landbridge” Los Angeles/Long Beach – New York negli USA ed altri tra la Costa Pacifica (West Coast) e quella Atlantica
(East Coast) del Nord America (che collegano le rotte marittime con un tratto terrestre di 4.000 Km), risulta davvero competitiva rispetto a tutte le attuali e future rotte (comprese quelle nuovissime transiberiane e transasiatiche, di collegamento ferroviario tra Cina ed Europa).

L’Arabian Dry Channel avrebbe enormi vantaggi, oltre dal punto di vista dei costi e dei tempi di trasferimento delle merci, anche dal punto di vista politico.
Come potrete vedere, il processo geologico porta ad un avvicinamento delle terre dell’Europa con le terre della Penisola Arabica (Pangea).
Gli effetti di questa nuova rotta produrranno una accelerazione di questo processo, portando ad uno scambio di relazioni commerciali (e quindi culturali e sociali) tra i popoli dei
Paesi Arabi e quelli dell’UE.

La nostra proposta potrebbe certamente essere quella più competitiva dal punto di vista delle economie di scala, ma anche quella più attuabile nel minor tempi possibile, in quanto,
non avrebbe bisogno di grandi investimenti (le linee ferroviarie ci sono già, così come le linee marittime: basta solo organizzarle nella logica del nostro progetto) e, pertanto, velocemente realizzabile.

Il porto di Doha diventerebbe l’Hub per la Penisola Arabica ed un rilevante hub dell’intera rotta, diventando, con questa sua posizione strategica, il punto centrale del processo di relazioni commerciali, culturali e politiche tra i Paesi Arabi, l’Unione Europea, l’Asia e l’America del Nord e, di conseguenza, polo di un processo di pacificazione (fortemente auspicato) condivisa non solo nell’intera Penisola Arabica, ma anche in tutto il Mediterraneo ed in altre Aree Regionali.

Ing. Roberto ZANOVELLO
[wpdm_package id=’458′]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Language