NAVE OCFP Tech
Ocean Cleaning From Plastics Technology
L’implementazione del concetto “OCFP” TECHNO BOAT, nello scenario mondiale, consiste nella proposta innovativa di una nave multi-scopo e multi-funzionale. Tale innovazione avrà un uso multi-operativo applicato alla Green e Blue Circular Economy attraverso la cosiddetta “Ocean Cleaning From Plastics Technology – OCFP Tech”.
Il concetto si basa sull’esperienza pluriennale delle tecnologie “Floating Plastic & Micro-Plastic Waste-to-oil Process” (“Bio-Refinery”), sulla economia circolare, sul controllo e sul trattamento delle biomasse applicate all’ingegneria navale, coinvolgendo l’ingegneria ambientale.
Lo scopo principale e il core business etico consistono nella disponibilità di diverse possibili configurazioni ecologiche di bio-raffineria, debitamente installate su una struttura navale multifunzionale di base, che permettano il recupero diretto di rifiuti micro- e macro-plastici da acque dolci e salate (es. le grandi “Plastic islands” galleggianti dell’Oceano Atlantico e Pacifico).
L’imbarcazione è in grado di lavorare i micro- e macro-residui delle particelle di plastica (insieme a qualsiasi altro rifiuto organico galleggiante, ad esempio legno e carta) direttamente durante il suo movimento all’interno della massa di plastica galleggiante, trasportando poi il materiale recuperato al pre-trattamento di spremitura ed essiccazione, ed infine al processo di conversione verde in bio-carburante.
La strategia di OCFP TECHNO BOAT Concept è indirizzata a sviluppare e avviare un nuovo e innovativo paradigma di tecnologia verde integrata consentito dalla pianificazione multi-purpose di OCFP TECHNO BOAT, per il “Problem Solving” della pulizia degli oceani da inquinanti galleggianti in qualsiasi scenario di emergenza, in tutto il mondo.
- LFT (Lunghezza fuori tutto): 200.00 mt
- Lpp (Lunghezza tra le perpendicolari): 176.00 mt
- Loa (Larghezza max): 26.80 mt
- h max (Altezza max): 27.50 mt dalla linea di costruzione
- i max (Immersione max): 6,60 mt
- D (Dislocamento): t
La nave ha un ponte principale (Ponte 0) da cui si accede direttamente dalla banchina tramite un portellone poppiero in modo tale che, ormeggiata la nave a banchina con poppa a terra, l’accesso al ponte 0 sia facilitato per lo sbarco degli inerti provenienti dalle lavorazioni oppure rendere più facile le operazioni di imbarco di attrezzature.
Con nave in zona operativa (nave all’interno delle grandi isole di plastica e varie) una celata prodiera si alza tramite pistoni idraulici e da questa apertura fuoriesce e si immerge in acqua, un nastro trasportatore “conveyor” che porta dei cestelli in acciaio inox che raccolgono la plastica da prora e la portano dentro la nave, proprio al ponte 0. Le aree destinate ai macchinari ed alle lavorazioni sono distribuite tra il ponte 0 fino al ponte 4 e dal ponte 0 fino ai ponti A/B.
Con nave in zona operativa (nave all’interno delle grandi isole di plastica e varie) una celata prodiera si alza tramite pistoni idraulici e da questa apertura fuoriesce e si immerge in acqua, un nastro trasportatore “conveyor” che porta dei cestelli in acciaio inox che raccolgono la plastica da prora e la portano dentro la nave, proprio al ponte 0. Le aree destinate ai macchinari ed alle lavorazioni sono distribuite tra il ponte 0 fino al ponte 4 e dal ponte 0 fino ai ponti A/B.
Al Ponte 3 prora si trovano le cabine per il personale marittimo e per il personale tecnico per la gestione dei macchinari, che lavoreranno su 3 turni. In totale sono previsti alloggiare 80 persone tra marittimi, tecnici e personale di laboratorio.
A poppa del Ponte 4, trovasi un Heli bridge per appontaggio di 1 elicottero in servizio ausiliario e di esplorazione, e relativo hangar. Inoltre, la nave è dotata di droni per il rilevamento e le ispezioni delle aree limitrofe. Sempre al ponte 4 si trova la timoneria e i servizi di sicurezza alla navigazione.
Circa la propulsione della nave si prevedono 2 allestimenti:
1) Nave in versione “Total Green”
La nave sarà propulsa attraverso due azipod alimentati elettricamente con energia elettrica generata da 4 genset di ultima generazione, di adeguata potenza, che assicureranno l’alimentazione agli organi propulsivi e forniranno il fabbisogno elettrico necessario al funzionamento di tutti i macchinari necessari alla lavorazione della plastica o biomasse in biofuel. I 4 genset saranno di tipo “dual fuel” di ultima generazione e potranno essere alimentati da LNG (Gas naturale liquefatto) e /o biofuel prodotto dalla trasformazione della plastica, a bordo. Per stivare il gas naturale liquefatto sono stati previsti installare 4 serbatoi che assicurano l’autonomia e l’operatività della nave per 15gg continuativamente. Un apposito sistema di lavaggio dei gas di scarico assicurerà l’abbattimento dei valori di SOX e di NOX entro i limiti imposti da IMO, valori che bruciando LNG sono già notevolmente ridotti.
2) Versione mista
La nave sarà propulsa da 2 motori principali di opportuna potenza che attraverso riduttori e linee d’assi saranno collegati, ciascuno, ad un’elica a passo variabile. Ciascun asse trascinerà un alternatore asse. I motori, di ultima generazione, bruceranno marine diesel o biofuel generato, a bordo, dalla trasformazione della plastica. L’energia elettrica sarà generata oltre che dai due alternatori asse anche da 3 genset che potranno bruciare marine diesel e/o biofuel. Un sistema di lavaggio dei gas di scarico assicurerà la limitazione dell’emissione dei gas nocivi in atmosfera.