NAVE
OSPEDALE - SAR
LUDOVICA

La nave LUDOVICA è una nave attrezzata per svolgere “operazioni SAR“.

L’acronimo SAR corrisponde all’inglese “Search And Rescue” ovvero “Ricerca e Soccorso / Salvataggio”.
Con questa sigla si indicano tutte le operazioni che hanno come obiettivo quello di salvare persone in difficoltà.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
La nave ha le seguenti dimensioni:
LFT (Lunghezza fuori tutto): 199,35 mt
Lpp (Lunghezza tra le perpendicolari): 185,00 mt
Lwl (Lunghezza al galleggiamento): 187,38 mt
Loa (Larghezza max): 26,20 mt
h max (Altezza max): 29,00 mt
I max (Immersione max): 6,65 mt
D (Dislocamento): 30.000 t

La nave è progettata per ospitare un totale di 1230 persone così composte:
– Equipaggio 32
– Personale Sanitario 82
– Personale addetto alla sicurezza e sorveglianza 32
– Persone in difficoltà (profughi) 1080
– Disponibili 4


SUDDIVISIONE PONTI
Ponte O (zero): È il ponte da cui si accede direttamente alla nave tramite un portellone poppiero e due rampe prodiere una a dritta e una a sinistra. Su entrambe le fiancate nave sono sistemati 2 portelloni con comando oleodinamico regolabile in altezza per rendere più agevole il trasbordo dei migranti dalle imbarcazioni alla nave.

Ponte 5 (cinque): È il ponte dove vi sono 36 cabine singole, di cui 4 cabine disponibili e 32 cabine dedicate all’equipaggio. Su questo ponte, si trova la cucina e le mense equipaggio , comprese alcune aree relax. Nella zona poppiera, si trovano il ponte elicotteri e relativo hangar per rimessare un elicottero. Nella zona centrale sono sistemate a dritta e a sinistra un totale di 10 imbarcazioni di salvataggio e 2 rescue boats.

Ponte 6 (sei): In questo ponte si trova la plancia di comando, nonchè i locali dedicati ai macchinari per l’impianto di condizionamento e alle macchine per gli elevatori/ascensori. Gran parte del ponte è sovrastato da una struttura che fa da sostegno e contenimento a circa 1800 mq di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, capaci di generare una potenza elettrica pari a 250Wp/mq.
Il progetto Nave LUDOVICA, oltre a configurare il raggiungimento di obiettivi di cooperazione internazionale e umanitaria, si struttura come servizio sanitario mobile a supporto del soccorso in mare e dunque di tutti gli eventi SAR (Search and Rescue) che possono verificarsi.

Ciò implica una doppia azione di intervento: quella a sostegno del soccorso dei migranti che attraversano il Mar Mediterraneo cercando di raggiungere le nostre coste in cerca di asilo, e quella a supporto delle varie Compagnie di trasporto su nave, per tutte le esigenze sanitarie connesse, inclusa la corrente pandemia Covid -19 o altre che potranno verificarsi in futuro.La Nave LUDOVICA può essere dunque considerata come un vero e proprio Global Service sanitario.Il Mare, infatti, sta diventando a tutti gli effetti la via di comunicazione ecosostenibile maggiormente utilizzata da vari Paesi, e tale dinamica deve rispondere in modo ben preciso alla Blue Economy (Direttive IMO), in termini non solo di creazione di nuove infrastrutture portuali che puntino alla digitalizzazione dei processi di trasporto delle merci, ma anche dotandosi di adeguate strutture di assistenza e supporto in mare, come appunto può essere la Nave LUDOVICA.

La nave LUDOVICA, così come le navi ospedali IGEA, saranno gestite da personale altamente specializzato, formato appositamente per rispondere a situazioni di emergenza sanitaria a breve- medio-lungo termine. Il personale sarà anche formato dal punto di vista delle operazioni di prima accoglienza, soccorso psico-sociale, informativa legale (specificatamente per quanto riguarda il soccorso e l’accoglienza di migranti/richiedenti asilo).
La nave LUDOVICA è in grado anche, per il tempo necessario ad individuare altre aree o strutture da adibire ad alloggi, di garantire Il servizio di assistenza, sorveglianza sanitaria e accoglienza, nell’ambito dell’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, in quanto, è progettata per poter fronteggiare con tempestività le emergenze sanitarie.
La nave è attrezzata tra gli altri, con ambulatori da visita, sala calda per i pazienti in ipotermia, sala prelievi, laboratori analisi sofisticati, sale degenze infettive, sale che permettono l’isolamento, sala gessi, sala ecografo, sala mammografo, ortopantomografo e sala R.M.N, sala operatoria, sala parto, sala travaglio, sala emodinamica a UTIC, sala conferenze, sale per degenze ordinarie ed ancora cabine per l’accoglienza continua.
Per la sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, la nave è dotata di tutto quanto previsto dalla SOLAS, dall’Ente Di Classifica, e dallo Stato di Bandiera.
La propulsione della nave è garantita da due motori diesel che accoppiati, ciascuno di essi, attraverso un riduttore a due linee d’asse con elica a passo variabile, sviluppano in totale una potenza pari a circa 14.000 Kw consentendo una velocità di crociera pari a 20 nodi. Una coppia di pinne stabilizzatrici e due thruster (prodiero e poppiero) consentirebbero alla nave di offrire, in caso di mare formato, un’ottima possibilità di ridosso alle imbarcazioni in pericolo per consentire il trasbordo con sufficiente sicurezza.
Sia i due motori principali che i quattro gruppi elettrogeni saranno Dual Fuel, cioè con doppia alimentazione: Marine Diesel (MDO) e Gas Naturale Liquefatto (LNG). Pertanto saranno installati a bordo quattro serbatoi per (LNG). Questo tipo di alimentazione, consentirà di abbattere i contenuti di NOx e SOx entro i limiti imposti dalla IMO in vigore sulle emissioni dei gas di scarico.
La nave è in grado di produrre autonomamente tutta l’acqua necessaria a bordo essendo dotata di un sistema di dissalatori, distillatori e potabilizzatori, di ultima generazione. Un “Advanced wastewater treatment system” e un “Bio-sludge treatment system” di ultimissima generazione, trattano e purificano le acque grigie e nere e i residui vengono resi inerti senza produzione di emissioni inquinanti. Anche i rifiuti prodotti a bordo, sia essi pericolosi e non, compresi quelli ospedalieri, verranno resi inerti con un processo (pirolisi) di decomposizione termochimica, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno).

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